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Spagnuoli Roma, il Patrimonio di san Pietro, e la Sabina; i Francesi Civitavecchia e il littorale Tirreno. Il duca d’Harcourt rappresentante della Francia però non volle prender su di se il dare l’assenso, e si riservò di sentirci il governo di Francia. La risposta del governo di Francia fu la spedizione di dodici mila uomini, e l’incarico eslcusivo di prendere Roma.

Lasciata Gaeta, le conferenze e la trepidazione della corte pontificia (perchè le riserve del duca d’Harcourt, e le ignote intenzioni della francese assemblea non potevano se non mantenere gli animi in uno stato d’incertezza e direm pure di timore), incominceremo la narrazione delle cose occorse dal 21 al 30 di aprile.

Diremo pertanto che il giorno 21 venne disposto dal governo che il giudizio della causa politica in cui era imputato il general Zamboni ed altri complici venisse rimesso al tribunale criminale ordinario.1

l.o stesso giorno 21 poi avrebbe dovuto aver luogo la festa del Natale di Roma, ma per ragione della pioggia fu forza rimetterla al giorno seguente domenica 22.

La festa consistette in questo. Tutti i monumenti di Roma dal Campidoglio al Colosseo furono illuminati la sera con fuoco di bengala. La mattina vi fu rivista militare, e distribuzioni di doti. La illuminazione della sera attirò molto concorso, e nello insieme riuscì una bella festa. Essa venne diretta da

Curzio Corboli per la commissione municipale
Giovanni Paolo Muti
Pietro Sterbini per il circolo popolare.2
Serafino Cola


Se non che la sera, terminata la festa, una mano dì giovani non certamente d’idee temperate, portossi alla

  1. Vedi il Monitore del 21, pag. 350.
  2. Vedi la Pallade, n. 528.