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Il console di Francia fu informato dello apparecchiarsi Civitavecchia a resistere. Questa nuova doversi recare ai parlamentar! rimasti a bordo della fregata il Panama, affinchè al generale in capo riferisserla. Il popolo basso intanto schiamazzava; ei pareva nou approvasse la resistenza ai Francesi. Si ebbe orrore dei guasti, si ebbe orrore della guerra civile. Il Melara confortò gli animi, ma se pure avesse voluto resistere, mancavangli nientemeno le munizioni. In una parola si riconobbe impossibile di eseguire gli ordini del triumvirato.

Dopo di ciò il Mannucci si recò al generale Oudinot sul Labrador. Propugnò strenuamente, ma inutilmente, la causa della repubblica romana. Il generale approvò e confermò il discorso dello Espiveut, ma sostenne la necessità dello sbarco. Permise ai repubblicani romani di conservare la fortezza, la darsena, l’antemurale. Conservare nella sua integrità municipio, e guardia nazionale. E preconizzava già che le due bandiere francese e romana, legate insieme all’asta italiana, sventolerebbero sull’altura delle torri. 1

Dopo l’abboccamento fra il generale francese ed il preside repubblicano, furon chiamati il 25 a consulta i magistrati municipali. Fu invitato il municipio a fare dichiarazione esplicita di fede politica al generale Oudinot e ad esprimere che solo in forza di promesse inalterabili, le autorità della provincia accoglievano amici i Francesi. La proposta venne accettata, ed il civitavecchiese municipio emise la sua dichiarazione in questo senso. Detta dichiarazione potrà leggersi nei documenti che indichiamo a piè di pagina. 2

In seguito di ciò i Francesi sbarcarono in numero di novemila circa, come da memorie particolari che abbiamo, e le bandiere delle due repubbliche (una delle quali chiamava

  1. Vedi Mannucci, op. cit., pag. 155.
  2. Vedi la dichiarazione del municipio di Civitavecchia del 25 aprile 1849 tanto nella Pallade del 27, n. 532, quanto nei Documenti vol. IX, n. 36. — Vedi Proclami e indirizzi dei circoli e municipi, n. 74.