Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. III).djvu/496

Da Wikisource.
492 storia

Noi facciamo un appello al semplice buon senso di chi ci leggerà. Basta avere una minima conoscenza del cuore umano e delle teste degli uomini, basta esser leggermente in qualche rapporto colla umana società in tutte le sue gradazioni svariate, per convincersi che quei paroloni di sopra riportati, e che posson produrre una qualche impressione negli alunni di collegio, lungi dal conciliarsi la simpatia ed il rispetto delle persone assennate, devono muoverle per lo meno al riso.

Fornivano eccitamento a queste parole insensate le adesioni alla repubblica e le proteste contro la spedizione francese, che giungevano dalle varie città e da’ comuni dello stato, ove appunto per mostrare al mondo deluso c ingannato i sentimenti delle popolazioni, si escogitò dal governo di Roma di far sottoscrivere tutti i municipi cd i circoli, e fare apporre a quanti più riusciva i lor nomi a queste adesioni elaborate dai caporioni del partito, per poi formarne una compilazione riunita e mandarla a Parigi.

A questa compilazione che venne raffazzonandosi nelle provincie, si dette nome di Protocollo della Repubblica Romana: e quando fu completato, venne difatti inviato a Parigi per mezzo dello Accursi (di quello stesso Accursi che giunse in Roma col signor Lesseps) per fare insorgere Parigi sotto la direzione di Ledru-Rollin. Ma ciò verrà raccontato da noi nel capitolo XVI.

Intanto potremo dire che molto delle dette adesioni già si conoscevano in Roma alla metà di maggio, nè debbon sorprendere: perchè i comitati rivoluzionarî essendo organizzati in tutti anche i più ristretti comuni, le rappresentanze municipali essendo state tutte cambiate nel senso repubblicano, ed essendosi a’ medesimi fatto appello, era ben naturale che dovessero venir fuori le adesioni che si volevano, ma che pur non ostante formano sempre un numero impercettibile avuto riguardo alle romane popolazioni, anche senza escludere i croce segnati per non sapere scri-