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Dopo esserci diffusi in queste osservazioni per dilucidare un punto di storia che a noi parve interessante, riporteremo la risposta del generale Oudinot alla protesta del corpo consolare. Eccola:


«Corpo di spedizione del Mediterraneo
» Il Generale in capo

» Dal Quartier generale il 25 giugno 1849.


» Signori,

» Le ultime istruzioni del mio governo sotto la data del 29 di maggio contengono quanto segue:

» Noi abbiamo esaurito i mezzi di conciliazione, il momento è venuto, nel quale bisogna necessariamente agire con vigore o rinunciare ad un’intrapresa per la quale si è versato il sangue de’ figli della Francia; ad una intrapresa nella quale per conseguenza il nostro onore è impegnato come pure i nostri più grandi interessi di politica esterna. In una tale alternativa lo esitare non è possibile. Importa dunque, o generale, che, senza perdere un istante, voi vi dirigiate su Roma colle forze imponenti in questo momento riunite sotto il vostro comando, e che voi vi prendiate posizione non ostante tutte le resistenze. Tale è la volontà del governo della repubblica, della quale io sono stato incaricato di trasmettervi l’espressione.

» Voi lo vedete, o signori, gli ordini del mio governo sono assoluti. Il mio dovere è tracciato. Io compirò la missione di cui sono incaricato.

» Senza dubbio il bombardamento di Roma trarrà seco l’effusione di sangue innocente e la distruzione di monumenti che dovrebbero essere imperituri. Niuno saranne afflitto più profondamente di me. Il mio pensiero a questo riguardo, o signori, vi è ben conosciuto; esso è riassunto nelle notificazioni che io indirizzai il 13 di questo mese