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della rivoluzione di roma | 73 |
che null’altro accoglieva che miseri abituri de’ più miseri pescatori, divenire all’istante la sede e l’emporio degli uomini più cospicui. E dopo aver narrato in ristretto le cose principali che ivi occorsero, indicato i personaggi che vi affluirono, e fatte palesi le onorificenze che il papa vi raccolse, porremo a fronte i titoli dei fogli stampati clic dalla umana nequizia spacciavansi sul suo conto, per mantenere in inganno e in abbattimento questa povera Roma.
Narrammo nel capitolo I siccome al primo giungere del pontefice in Gaeta il re e la famiglia reale fossero ai suoi piedi, e come lo ricolmassero di ogni sorta di atti di ossequio e di figliale attaccamento.
Diremo ora e per ordine di data tutte le altre visite che ricevette ed enunceremo i nomi di tutti quei personaggi che, eia per debito di officio, sia per sentimento di devozione, in Gaeta si trasferirono, e formarono durante il mese di dicembre il corteggio papale.
I primi che colà ritrovaronsi furono:
- Il cardinale Antonelli,
- Il conte e la contessa Spaur,
- Il duca d’Harcourt ambasciatore di Francia,
- Il barone da Venda da Cruz ministro di Portogallo,
- Il signor Martinez de la Rosa ambasciatore di Spagna, col primo segretario della legazione, Cavaliere Arnao,
I monsignori | Medici, |
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» | Cenni. |
Vi si recarono poi appena giunto il Santo Padre:
- II re e la regina di Napoli,
- Il conte d’Aquila, della famiglia reale,
- Il conte di Trapani, ugualmente della famiglia reale,
- L’Infante don Sebastiano.