Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/54

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che gli rinunziò il conrettorato di Seehaufen: impiego in cui egli era tenuto a pubblicamente instruire i fanciulli ne’ fondamenti delle lingue morte, e ne’ principj della religione. Winkelmann in quella occupazione era fuori del suo luogo, e comechè né pazienza gli mancasse né sollecitudine, pur non soddisfaceva abbastanza a quelle genti.

Altronde avea sempre fissa nella mente l’idea di veder nuovi paesi. Questa specie d’entusiasmo parea connaturale a lui, che da fanciullo erasi messo in capo d’andare in Egitto1, e avea, come vedemmo, già intrapreso il viaggio della Francia. Per renderli vieppiù atto ad eseguire il suo progetto studiò le lingue vive, cioè la francese, l’inglese, e l’italiana. Ma due possenti motivi lo ritenevano ancora, la mancanza de’ comodi, ed il vecchio suo genitore. Questi ancor viveva, sussistendo col poco che dargli poteva il figlio, il quale sensibile alla voce della natura più che al suo entusiasmo e al desiderio d’instruirsi, non l’abbandonò mai finché non ebbe versate tenere lagrime sulla sua tomba.

Pensò allora ad eseguire il suo piano, ma renduto più saggio dall’età e dall’esperienza, ben sentiva che senza ricchezze e senza appoggio, colla sola scienza, troppo mal si vive in paesi stranieri. Egli altronde, vivendo in piccolo borgo, non aveva amici possenti, né chiaro era ancora nella repubblica delle lettere, né pensava forse di mai divenirlo. Forse il suo genio, trovandosi senza mezzi, sarebbesi acchetato, o rivolto ad altro oggetto, se il tedesco Perescio non l'avesse scoperto e sollevato, per dir così, dalla polvere.

Il conte Arrigo di Bunau, uomo illustre nelle cose po-


liti-

    avere appagata la loro curiosità, esse lo pregarono di voler accettare qualche denaro per poter continuare più agiatamente il suo viaggio.

  1. In abito di pellegrino, per contemplare le famose rovine di quel paese. Huber l. c.