Pagina:Storia delle arti del disegno II.djvu/261

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da Alessandro il Grande ec. 255

del 1768. uscir fuori un modello in gesso alto circa due palmi1, formato fu un piccol basso-rilievo di terra-cotta, forse già allora smarritosi2. Demostene è qui rappresentato nella sua vecchiaja, ma in guisa che la testa perfettamente somiglia a quella de’ mentovati busti. Siede fu una pietra quadrata, mezzo ignudo, e colla testa china, in atto di chi medita: tiene nella sinistra, che alla pietra s’appoggia, un volume, e si stringe colla destra il ginocchio. Sulla pietra v’è il suo nome

ΔΗΜΟΣΘΕΝΕΣ


e sotto di esso leggesi

ΕΠΙΒΩΜΙΟΣ


Quello vocabolo è poco usitato presso gli antichi, e significa colui il quale sta o siede presso un’ara; onde Polluce chiama επιβώμιον μέλος3 un inno che appiè dell’ara cantar soleasi. La pietra per tanto indica qui un’ara βωμός, anzi l’ara stessa del sacro e inviolabile tempio di Nettuno nell’isola Calauria, non lungi dalla spiaggia di Trezene, ove Demostene, fuggendo le persecuzioni che in Atene gli avea mosse Antipatro, luogotenente d’Alessandro in Macedonia, erasi ricoverato4, e ove nell’anno suo sessagesimosecondo5 morì di veleno, che portar sempre seco soleva in un anello, affine di non cader vivo nelle mani del suo nemico. Noi abbiamo per tanto in questo gesso Demostene sedente sull’ara, in quell’età in cui lasciò di vivere, in uno stato dubbioso e turbato, proprio di chi è necessitato a darsi la morte6. La forma delle


let-


    rimarchevole la scoperta di una statua intiera, passata in Inghilterra, di cui però si è conservato in Roma il gesso; e di un’altra ad ella somigliante nella villa Aldobrandini in Frascati, ma non tanto ben conservata. In amendue Demostene è rappresentato in piedi con un volume nella mano sinistra in atto di arringare. Veggasene la figura in fine di questo Tomo Tav. VI., e l’indice delle Tavole in rame nel Tomo iiI.

  1. Un palmo e un terzo circa, e largo un palmo.
  2. Passato in Inghilterra presso il dottor Mead prima di quel tempo. Ne daremo la figura nella pagina seguente.
  3. Onom. lib. 4. cap. 10. segm. 79.
  4. Paus. lib. 1. cap. 8. pag. 19. in fine.
  5. 60. secondo Gellio lib. 15. cup. 28., secondo altri presso Fozio loc. cit. 67., altri 70.
  6. È rappresentato sedente sull’ara dopo