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392 Storia delle Arti del Disegno

ni. Simili pugnali veggonsi presso la poppa, ove comincia a incurvarsi, nella bireme della villa Barberini a Palestrina da me pubblicata1. Potrebbe questa statua rappresentare una Venere col sopranome di εὔπλοια (di felice navigazione), qual veneravasi nell’isola di Gnido2; ma è più probabile che sia il simulacro di Teti. Tenendo questa una gamba alzata, e vedendosi nella stessa positura sulla poppa d’una nave una piccola figura d’Iside nella villa Lodovisi3, ho argomentato che Teti fosse ivi stata rappresentata nel medesimo atteggiamento; e fu questa congettura s’è terminata la base della statua sul modello della bireme di Palestrina. Tal base era altresì allegorica, come quella della statua di Protesilao che avea la figura d’una prora di nave4, per indicare che quello re di Ftia in Tessalia era stato il primo a saltare dalla nave sul lido trojano, ove fu ucciso da Ettore5.

§. 3. Questa Teti, ch’è una delle più belle figure dell’antichità, esser deve de’ tempi migliori per l’arte, che nol furono quei degli Antonini. In nessuna statua muliebre, eccettuandone appena la celebre Venere de’ Medici, mostrasi come qui il bel fiore d’una giovinezza giunta ai primi confini dell’età perfetta, che manifestasi nel molle rialzamento del seno verginale, e nella figura tutta nobile e svelta. Su questo corpo degno della dea della gioventù l’immaginazione vi scorge una testa simile a un botton di rosa ch’esce fuor dalla buccia, e sembra di veder Teti che esce dal mare in tutta la sua venustà, come bellissima fanciulla che ancor più bella appare al primo sorgere dal letto. I conoscitori della sublime bellezza greca, per restaurare questa parte che man-


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  1. Monum. ant. num. 207. [ Nella spiegazione di questa Tavola pag. 273., l’Autore in vece di pugnali, scrive lance, e per tali le spiega, quali sono veramente sul bassorilievo.
  2. Paus. lib. 1. cap. 1. pag. 4. lin. 21.
  3. Vedi Tomo I. pag. 93.
  4. Philostr. Heroic. cap. 2. n. 1. pag. 673. princ.
  5. Vedi qui avanti pag. 220. §. 7.