Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/283

Da Wikisource.

di   W i n k e l m a n n. 265

Roma, che abbia gli occhi segnati, da Augusto fino ad Adriano, è di Marcello nipote d’Augusto1. Falso è dall’altra parte, che non si sieno usati affatto innanzi a questo tempo. Gli ho scoperti in quattro teste dell’obelisco detto Lodovisiano, che sta colcato in terra a san Giovanni in Laterano2. Perciò quel punto, che significa il fiorellino, e il giro della papilla, che si fece incavandoli nel marmo, fu fatto già fin da antichissimo tempo dai Greci, prima cioè di Fidia, e dopo nel bel fiore dell’arte, ma in rilievo3. Così si vede nelle medaglie di Gerone di Siracusa, come in quelle di Alessandro il punto, e una lineetta intorno in rilievo4. Quella era la parte negativa della mia dimostrazione. Sentite ora la parte affermativa. La mano, gli dissi, non è fatta, nè può esser fatta da uno scultore moderno5. Tutti i moderni da Michelangelo in quà non hanno potuto farsi l’idea d’una bella mano: e siccome uno de’ caratteri dello stile moderno è il gonfio, tutti hanno urtato in questo difetto, il quale poi ha peggiorata la già mal intesa grazia. Le mani moderne sono generalmente troppo gonfie; e le membra delle dita vanno distinguendosi per tre elevazioni, crescendo, e sminuendosi per tre curve. Poi vi sono le fossette sui nodi dell’attaccatura delle dita, o sul carpo troppo visibili, e fatte a guisa d’umbilico, le quali non si trovano punto dagli antichi praticate, o non si sentono, che al tatto, e così almeno non comparirono. Le unghie poi sono più convesse. Voltandomi alla testa, gli dissi, che non poteva essere moderna per cagione dell’osso


Tom. III. L l del
  1. Vuol dire forse un busto, che avea Cavaceppi, dato nella sua Raccolta di statue, Tom. I. Tav. 32., ove lo dice andato a Pietroburgo. Il busto del museo Capitolino dato da Bottari nel Tom. iI. Tav. 3. non ha gli occhi segnati: ma nè questo, nè quello sono sicuri ritratti di Marcello, di cui ci mancano le medaglie.
  2. Tali si vedono anche a qualche figura dell’obelisco, già di Barberini, ora nel giardino interno del Vaticano, di cui parlammo nel Tom. I. pag. 96. not. c.
  3. Vedi Tom. iI. pag. 39. segg. Gli aveva incastrati anche l’Ercole di Farnese.
  4. Vedi loc. cit. pag. 127. not. a.
  5. Vedi Tom. I. pag. 382. not. a.