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dato sopra, un asino sedendo a rovescio, e colla coda di esso in mano, per le piazze, e contrade della città1, venne al fine precipitato dalla rupe Tarpea2.

Un castigo sì terribile, e sonoro per poco tempo mantenne la pace e tranquillità in quella metropoli, e il dovuto rispetto ai Sommi Pontefici. Crebbero nuovamente i disturbi, e gli sconvolgimenti per colpa dei conti Tusculani, e di altri principali signori nel secolo undecimo3, nel quale io tengo per fermo, che le potenti famiglie romane cominciassero a rinnovare alla meglio le antiche fabbriche, e ad abitarle come luoghi forti da potervisi difendere dai partiti contrarj. Osservò già il Panvinio nella Storia della famiglia Frangipane, scritta in latino, e conservata manoscritta nell’archivio di quella nobilissima casa4, senza però determinare il tempo, che gli Orsini occuparono la Mole Adriana, e il Teatro di Pompeo; i Colonnesi il Mausoleo d’Augusto, e le Terme di Costantino; i Conti il Quirinale, i Savelli il Teatro di Marcello5, i Frangipane l’Anfiteatro Flavio, e il Settizonio di Severo. In appresso queste fami-


glie


  1. S. Pietro Damiano Epist. lib. 1. epist. ult. ad Cadol. oper. Tom. I. pag. 23. Non lo ha letto con attenzione il Muratori Annali d’Ital. Tom. V. par. 2. p. 351. all’anno 998., ove gli fa dire, che a Giovanni fosse tagliata anche la lingua, e poi gli fosse fatto cantare: Tale supplicium meretur, qui Romanum Papam de sua Sede pellere nititur; pigliandone occasione di celiare, e chiedere a Pier Damiano, come costui potesse cantare dopo essergli stata dianzi tagliata la lingua. Il fatto si è, che s. Pietro Damiano dice tutto il resto, eccettuato che fosse tagliata la lingua all’antipapa. Lo dice bensì l’annalista Sassone presso l’Eccardo Corp. hist. medii ævi, Tom. iI. col. 366., senza aggiugnere, che fosse fatto cantare: onde il Muratori ha confuso il racconto d’amendue gli scrittori. Resipiscente Quiritum populo, scrive il Damiano, atque in zelum dignæ ultionis unanimiter excandescente, irruentes in eum manus injiciunt, oculos eruunt, aures, naresque præcidunt... mox ante retro conversum in asello gloriorum equitem posuerunt, tenentemque sui rectoris in manibus caudam per publicam totius Urbis viam, hæc ut caneret impulerunt: Tale supplicium, &c. Andrea Dandolo Chron. lib. 9. cap. 1. par. 11. presso lo stesso Muratori Rer. Ital. Script. Tom. XII. col. zz6. dice preso Giovanni nel Castel s. Angelo.
  2. Sifrido Misnicense Epitome, lib. 1. all’anno 998., forse per errore di stampa 988., presso Giorgio Fabricio Rer. Misnic. Tom. iI. pag. 156.
  3. Leggasi il citato Vendettini, e il card. d’Aragona nella vita di Niccolò II., e del di lui successore Alessandro II., presso il Muratori Rer. Ital. Script. Tom. iI. col. 301. feg.
  4. lib. 3. cap. 5. Vedasi anche il Zazzera Della nobiltà dell’Ital. par. 2. nella famiglia Frangipane.
  5. Il Volterrano Comment. urb. lib. 23. in fine, pag. 710. scrive, che la casa de’ Savelli fu prima di Pierleone; ma non dice se fosse quella fabbricata sul Teatro di Marcello.