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CAPO DECIMOTERZO 465

bile Augusto Giuseppe II, o ad alcuno de' Reali Arciduchi, la sera medesima avrebbe la famiglia del villano avuto di che cenare; e in vece di tremare, come avrà fatto, avrebbe sparse lagrime di tenerezza, benedicendo la sovrana pietosa munificenza. Non bastava poi alla giustizia la restituzione del podere rubato dal castellano. Un principe buono non si sarebbe determinato a cosa alcuna colla esposizione d'un solo. Avrebbe disposte le cose in modo d’essere esattamente informato del fatto, e d’ascoltare anche il castellano, per dargli campo a giustificarsi; indi, s’egli aveva oppresso una povera famiglia, non bastava disfare il mal fatto. Voleva il ben pubblico che quel prepotente venisse contenuto per l’avvenire, e col suo esempio allontanasse i suoi pari dal meditare altrettanto. Nè avrebbe mancato un principe buono, di prendere informazione sul governatore di Lodi, e sugli ufficiali rapaci che l’attorniavano. Barnabò, anche in questa scena, manifesta un carattere duro, insensibile, atroce ne' momenti istessi della giocondità, ed appare violento, e niente addottrinato nella scienza di governare.



VERRI. Stor. Mil. T. I.