Pagina:Storia di Milano II.djvu/188

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Milano quelli pochi che erano avanzati, et tutti avevano bagnate le gambe, et questo era perchè il signor Giovan Jacopo, come astuto capitano, venendo li Sviceri in campo su un certo prato, et lui li dette l’acqua, per modo che la fu una gran ruina a quelli poveri Sviceri, tanto che a Milano non se ne vedeva altro se non ammalati et homeni maltrattati, in modo che pareva che costoro fusseno stati in campo dieci anni, tutti polverenti dal mezzo in suxo, et dal mezzo in giuxo bagnati, tanto che li homeni de Milano, vedendo tanta desgrazia, tutti si miseno sulle porte ovver botteghe, chi con pane, et chi con vino, a letificar li cori di questi poveri homini, et questo facevano a honor di Dio, et per tutto questo dì non cesorno de venire poveri Sviceri, tutti malsani, et il più sano durava fatica a star su in piedi.

Dopo la battaglia di Marignano il duca si ricoverò nel castello di Milano con bastante presidio. Il cardinale di Sion prese seco il duca di Bari Francesco, e lo condusse alla corte imperiale, dove era stato educato, riserbandolo a tempi migliori pel caso che Massimiliano rimanesse in potere de’ Francesi, che il cardinale odiava irreconciliabilmente.