Pagina:Storia di Milano II.djvu/296

Da Wikisource.

dileguò quasi appena mostratasi; tantochè nel giorno 25 di gennaio del 1528 gli ambasciatori della Francia intimarono in nome della Lega nuova guerra all’imperatore, e si riaprì più terribile che mai questo marziale teatro, specialmente ad esterminio della misera Lombardia. L’imperatore, vedendo il re di Francia mancare francamente alle promesse e ai giuramenti, prese il ministro francese da solo a solo in Granata, e dissegli: Dica al suo re, ch’egli manca alla parola che mi ha data a Madrid, e pubblicamente e da solo; ch’egli non opera rettamente, nè da un uomo bennato; e se lo nega, mi esibisco di provare in persona a lui la verità, e terminare la controversia col duello. Questa commissione diè luogo alla missione di due famose lettere tra i due sovrani, che ci furono conservate dallo storico Sepulveda932. Sentivano più che mai i Milanesi il flagello della fame, essendo impedita la comunicazione con Lodi e con altre città e terre dello Stato, quando Gian Giacomo de’ Medici, guadagnato da Antonio da Leyva, che gli consentì di fare la conquista di Lecco,