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capo quarto 469

avuto gran travaglio di malattie; essersi quella testé riaccesa, piuttosto una continuazione degli antichi disordini derivanti dall’eccessiva debiltà della sua complessione che una malattia nova. Dipinse insomma la condizione del duca in modo, che a Lisbona si giudicò essere impossibile che da un tal principe potesse il Portogallo sperar successione. La regina di Portogallo scrisse dunque alla sorella che il ma­trimonio non si poteva recar piò ad effetto. Essersi sparse tra il popolo le male informazioni date dai medici, trovarsi ora tutti i voti contrarii, quanto stati eran prima favorevoli.

Questa rottura fu per più titoli un avvenimento fortunato; e massimamente perchè alla regina di Portogallo nacque non molto dopo un figliuolo ma­schio.

Intanto si trattò con migliori auspizi il matri­monio del duca con Anna d’Orleans. Vittorio Amedeo aveva allora diciott’anni, e poco fidandosi, sebbene a torto, della madre, mostravasi desideroso di pren­dere egli stesso le redini del governo. Maria Gio­vanna Battista, informata che di ciò trattava in segreto co’ suoi confidenti, tolse consiglio dalla pro­pria dignità, e scrisse al figliuolo: « essere egli ornai giunto ad un’età in cui poteva governare da sè; massime trovandosi in sul punto di prender moglie. Perciò a lui rimetter essa di buon grado il comando. » I travagli derivanti dal malaugurato progetto del