Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/79

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favola seconda 73

a sogni degli infermi o a fola de romanzi. Ed indi non si partirono, che tutte tre concordi si dierono la fede di operare sí che ciascheduna di loro da per sè li farebbe una beffa, e di tal sorte, che l’innamorato si ricorderebbe sempre che anche le donne sanno beffare.

Continovando adunque Filenio in far l’amore quando con una, quando con l’altra, e vedendo che ciascheduna di loro faceva sembiante di volerli bene, si mise in cuore, se possibile era, di ottenere da ciascheduna di loro l’ultimo frutto d’amore; ma non li venne fatto sí come egli bramava ed era il desiderio suo, perciò che fu perturbato ogni suo disegno. Emerenziana, che non poteva sofferire il fittizio amore del sciocco scolare, chiamò una sua fanticella assai piacevoletta e bella, e le impose che ella dovesse con bel modo parlare con Filenio e isponerli lo amore che sua madonna li porta: e, quando li fusse a piacere, ella una notte vorrebbe esser con esso lui in la propia casa. Il che intendendo, Filenio si allegrò, e disse alla fante: — Va, e ritorna a casa, e raccomandami a tua madonna, e dille da parte mia che questa sera la mi aspetti, giá che ’l marito suo non alberga in casa. — In questo mezzo Emerenziana fece raccogliere molti fascicoli di pongenti spine, e posele sotto la littiera dove la notte giaceva, e stette ad aspettare che lo amante venisse. Venuta la notte, Filenio prese la spada, e soletto se n’andò alla casa della sua nemica; e, datole il segno, fu tostamente aperto. E dopo che ebbero insieme ragionato alquanto e lautamente cenato, ambeduo andorono in camera per riposare. Filenio appena si aveva spogliato per girsene al letto, che sopragiunse messer Lamberto, suo marito. Il che intendendo, la donna finse di smarrirsi: e, non sapendo dove l’amante nascondere, gli ordinò che sotto il letto se n’andasse. Filenio, veggendo il pericolo suo e della donna, senza mettersi alcun vestimento in dosso, ma solo con la camiscia, corse sotto la littiera: e cosí fieramente si punse, che non era parte veruna del suo corpo, cominciando dal capo insino a’ piedi, che non gittasse sangue. E quanto piú egli in quel scuro voleva difendersi dalle spine, tanto maggiormente