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Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/136

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130 notte decima

montò a cavallo, e con quattro buoni compagni seguí la femina che con le gioie fuggiva, e avanti che la sera venisse, l’aggiunse ad una fiumana la quale voleva valicare; e conosciutala alli contrasegni, la prese per le treccie e fecela confessare il tutto. Il cavalliere, lieto per le riavute gioie, a Verona ritornò; e trovato opportuno tempo, alla sua donna le rese. E cosí ella, senza che ’l marito di tal fatto se n’avedesse, col suo onore nel primo stato rimase. —