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Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/56

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50 notte settima

disse a Cimarosto: — Tu non sai quel che tu ti dici, perciò che egli è tanto tempo che ’l papa e Franza guerreggiano insieme, nè mai si ha sentita parola di pace. — E fatto lungo contrasto insieme, disse Cimarosto al prelato: — Messere, volete che vada un godimento tra noi, che dimani si griderà la pace? — Sí, — rispose il prelato. Ed in presenzia di testimoni misero dieci fiorini per uno a godere insieme. Partitosi il prelato con animo di far gozzaviglia a costo di Cimarosto, allegramente se n’andava. Ma Cimarosto, che non dormiva, andò al suo alloggiamento; e trovato il patrone in casa, disse: — Patrone, io vorrei da voi uno piacere, che sarà utile e di diletto. — E che vuoi? — disse il patrone. — Non sai che mi puoi comandare? — — Io, — disse Cimarosto, — non voglio altro da voi, se non che la moglie vostra dimani si vesti di quelle armi antiche che sono nella camera vostra; nè dubitate punto di male, nè di disonore alcuno: e poi lasciate la cura a me. — Aveva la moglie del patrone nome Pace, e l’armature da uomo di arme erano sí ruginose e di sí gran peso, che un uomo, quantunque gagliardo fosse, sendo in terra steso, levar non si potrebbe. Il patrone, che era festevole e molto attrattivo, conosceva Cimarosto pieno di berte; e però di tal cosa volse compiacergli. Venuto il dí sequente, il patrone fece la moglie di tutte quelle armi vestire, e cosí armata, la fece in terra nella sua camera distendere; poi disse alla donna: — Levati su in piedi; — ed ella piú volte si sforzò di levarsi: ma muoversi non si puotea. Cimarosto, vedendo che la cosa gli riusciva sí come desiderava, disse al patrone: — Partiansi di qua; e chiuso l’uscio della camera che guardava sopra la strada publica, si partirono. La moglie del patrone, vedendosi chiusa sola in camera, e non potendosi movere, grandemente temette di qualche sinistro caso, e ad alta voce si mise a gridare. La vicinanza, sentendo il gran grido e il suono delle armi, corse a casa dell’oste. Cimarosto, udito il tumulto degli uomini e delle donne che vi erano concorsi, disse al patrone: — Non vi movete, nè parlate; ma lasciate il carico a me, che presto goderemo. — E sceso giú per la scala, andò sopra la strada, e addimandò questo e