Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/204

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camminò che aggiunse a Polonia, città nobile e popolosa: il cui imperio teneva Odescalco Re, molto potente e valoroso, il quale aveva una figliuola, Doralice per nome chiamata. E volendola onorevolmente maritare, aveva fatto bandire un gran torniamento nel suo regno; nè ad alcuno intendeva in matrimonio copularla, se non a colui che della giostra fusse vincitore. E molti duchi, marchesi ed altri potenti signori erano già da ogni parte venuti per far l’acquisto del prezioso premio, e della giostra omai era passato il primo giorno, ed uno Saracino, sozzo e contrafatto di aspetto, strano di forma e nero come pece, di quella superiore appareva. La figliuola del Re, considerata la diformità e lordura del Saracino, ne sentiva grandissimo dolore che ei ne fusse della onorata giostra vincente; e messasi la vermiglia guancia sopra la tenera e delicata mano, si attristava e ramaricava, maladicendo la sua dura e malvagia sorte: bramando prima ’l morire che di sì sformato Saracino moglie venire. Fortunio, entrato nella città e veduta la onorevol pompa ed il gran concorso dei giostranti, ed intesa la causa, di sì glorioso trionfo, si accese di ardentissimo desiderio di mostrare quanto era il suo valore nel torniamento. Ma perciò che era privo di tutte quelle cose che ai giostranti si convengono, dolevasi molto. E stando in questo ramarico ed alzando gli occhi al cielo, vide Doralice, figliuola del Re, che ad una superba finestra appoggiata si stava: la quale, da molte vaghe e generose matrone circondata, non altrimenti pareva che ’l vivo e chiaro sole tra le minute stelle. E sopragiunta la bugia notte, ed andatisene tutti ai loro alloggiamenti, Doralice mesta si ridusse sola in una cameretta non meno ornata che bella; e stando così solinga con la finestra aperta, ecco Fortunio il quale,