Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/275

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mai vorrei; che dicesi da tutti ugualmente che ella è una strana e paventosa bestia. — Allora, disse Flamminio, me la sapereste voi almeno insegnare, o dirmi dove ella si trovi? perciò che giorno e notte per monti, per valli, per stagni la vo cercando, e novella alcuna di lei non posso persentire. A cui rispose il calzolaio: Io non so dove la stia, nè dove ella si trovi, nè come fatta sia; ma andatevene più innanzi, che forse la trovarete. Tolta adunque licenza Flamminio, e partitosi dal calzolaio, andossene più oltre, dove trovò uno folto ed ombroso bosco; ed entratovi dentro, vide un contadino che aveva tagliate molte legna da brusciare, ed a più potere ne andava tagliando. E salutatosi l’uno e l’altro, disse Flamminio: Fratello, che vuoi far tu di tanta legna? A cui il contadino rispose: Io l’apparecchio per fare del fuoco questo verno, quando saranno le nevi, i ghiacci e il bruma malvagio, acciò che io possa scaldare e me e li miei figliuoli, e lo soprabbondante vendere per comprare pane, vino, vestimenti ed altre cose necessarie per lo viver quotidiano, e così passare la vita nostra sino alla morte. — Deh, per cortesia, disse Flamminio, mi saperesti insegnare dove si trovi questa morte? — Certamente no, rispose il contadino; perciò che io non la vidi mai, nè so dove ella dimori. Io stanzio in questo bosco tutto il giorno, ed attendo allo esercizio mio, e pochissime persone passano per questi luoghi, e manco ne conosco. — Ma come potrò, far io a trovarla? disse Flamminio. A cui il contadino rispose: Io non ve lo saprei dire, nè meno insegnare; ma camminate più innanzi, che forse in lei vi incapperete. E tolta licenza dal contadino, si partì; e tanto camminò, che giunse ad uno luogo dove era un sarto, che aveva molte robbe