Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/292

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divenuto, che non si trovava uomo che ivi abitar volesse: anzi e propi paesani abbandonavano i loro poderi e le loro care abitazioni, e se ne andavano in alieni paesi. E non vi era uomo alcuno sì potente e robusto, che raffrontarli, non che ucciderli ardisse. Laonde il Re, vedendo il paese tutto nudo sì di vittovaria come di bestie e di creature umane, nè sapendo a tal cosa trovar rimedio alcuno, si ramaricava molto, biastemando tuttavia la sua dura e malvagia fortuna. I duo serventi di Guerrino, che per strada non avevano potuto adempire il loro fiero proponimento per non potersi convenire insieme e per la venuta dell’incognito giovanetto, s’imaginorono di far morire Guerrino, e rimaner signori delle gioie e danari; e dissero tra loro: Vogliamo noi vedere si potiamo in guisa alcuna dare la morte al nostro patrone? E non trovando modo nè via che gli sodisfacesse, perciò che stavano in pericolo della vita loro se l’uccidevano, s’imaginorono di ragionar secretamente con l’oste, e raccontargli come Guerrino suo patrone è uomo prode e valente, e più volte con esso loro si aveva vantato di poter uccidere quel cavallo salvatico senza danno di alcuno. — E questa cosa agevolmente potrà venire alle orecchie del Re, quale, bramoso della morte de gli duo animali e della salute di tutto il suo territorio, farà venire a sè Guerrino, e vorrà intendere il modo che si ha a tenere; ed egli non sapendo che fare nè che dire, facilmente lo farà morire, e noi delle gioie e danari saremo possessori. E sì come deliberato avevano, così fecero. L’oste, inteso questo, fu il più allegro ed il più contento uomo che mai la natura creasse; e senza mettere intervallo di tempo, corse al palazzo; e fatta la debita riverenza con le ginocchia in terra, secretamente gli disse: Sacra Corona, sap-