Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/33

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Orfeo Dalla Carta, alle piacevoli ed amorose

donne, salute.


Meco pensando, amorevoli donne, quanti e quali siano stati quelli celesti e sollevati spiriti, i quali così ne gli antichi come ne’ moderni tempi hanno descritte varie favole, delle quali voi, leggendole, ne prendete non picciolo diletto, io comprendo, e voi parimente lo potete comprendere, che da altra causa non sono mossi a scrivere, se non a consolazione vostra e per compiacere a voi. Essendo adunque così, sì come io giudico, anzi certissimo tengo, voi come piacevoli ed amorose non arrete a sdegno, se io, vostro buon servo, a nome vostro darò in luce le favole e gli enimmi dell’ingenioso messer Gioanfrancesco Straparola da Caravaggio, non men elegante che dottamente descritti. E quantunque la loro materia non porgesse a vostre orecchie quel piacere e diletto che nelle altre solete trovare, non però per questo le sprezzarete, ponendole da canto e dandole totalmente ripulsa, ma con allegro viso l’abbracciarete, sì come le altre solete abbracciare. Perciò che, se voi leggendole considerarete la