Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/78

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dimorò tra il sì e ’l no. Pur vinto dal diabolico proponimento e acceso della sua bellezza, un giorno a sè la chiamò, e le disse: Doralice, figliuola mia, vivendo tua madre ed essendo nell’estremo della sua vita, caldamente mi pregò che niun’altra per moglie prender dovessi, se non colei a cui convenisse l’anello che tua madre vivendo in dito portava; ed io sopra il capo mio con giuramento le promisi di far quanto era il suo volere. Laonde, avendo io isperimentate molte puncelle, nè trovandone alcuna a cui l’anello materno meglio convenga che a te, deliberai nella mente mia al tutto di averti per moglie; perciò che così facendo io adempirò il voler mio, e non sarò manchevole a tua madre della promessa fede. La figliuola, che era non men onesta che bella, intesa la mala intenzione del perverso padre, tra se stessa forte si turbò; e, considerato il malvagio suo proponimento, per non contaminarlo ed addurlo a sdegno, nulla allora li volse rispondere, ma, dimostrandosi allegra ne l’aspetto, da lui si partì. Nè avendo alcuno, di cui meglio si fidasse, che la sua balia, a lei, come a fontana d’ogni sua salute, per consiglio liberamente ricorse. La quale, inteso il fellone animo del padre e pieno di mal talento, e conosciuta la costante e forte intenzione della giovanetta, atta più tosto a sostenere ogni gran pena che mai consentire al furor del padre, la racconfortò, promettendole aiuto, acciò che la sua virginità con disonore violata non fusse. La balia, tutta pensosa a ritrovare il rimedio che alla figliuola di salute fusse, saltava ora in un pensiero ora ne l’altro, nè trovava modo, col quale assicurar la potesse; perciò che il fuggire ed allontanarsi dal padre molto le aggradiva, ma la temenza dell’astuzia sua e il timore che non l’aggiungesse e uccidesse, forte la perturbava. Ora andando la fedel balia freneticando nella mente sua, entrovvi