Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/90

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essere da alcuno veduta, condusse il prete in casa a fare e suoi piaceri. E così molti mesi furtivamente continuarono il loro amore, e più volte gli stretti abbracciamenti e dolci basi iterarono, lasciando il sciocco marito a’ pericoli del gonfiato mare. Dimitrio, essendo stato per alcun tempo in Cipro ed avendo delle sue mercatanzie assai ragionevolmente guadagnato, a Vinegia ritornò; e, smontato giù di nave ed andatosene a casa, ritrovò la sua cara moglie che dirottamente piangeva. E, addimandatale la causa che sì fortemente piangesse, rispose: Sì per le cattive nove udite, sì anco per la soverchia allegrezza ch’io sento della venuta vostra. Imperciò che, avendo io udito ragionare da molti le cipriane navi esser nel mare sommerse, temeva sommamente che alcuno sinistro caso non vi fusse avenuto. Ma ora, per la Iddio mercè, vedendovi salvo e sano a casa ritornato, per la soprabondante letizia non posso dalle lagrime astenermi. Il cattivello, che di Cipro a Vinegia era ritornato per instaurare il tempo che per la sua lunga assenza la moglie aveva perduto, pensava che le lagrime e le parole di Polissena procedessino da caldo e ben fondato amore che ella le portasse; ma non considerava il miserello che ella tra se medesima diceva: Oh volesse Iddio che egli nelle minacciose onde affocato fosse! perciò che io più securamente e con maggior contento mi darei piacere e diletto col mio amante, che cotanto mi ama. Non passò il mese che Dimitrio al suo viaggio fece ritorno. Dil che Polissena ne ebbe quella allegrezza che avere si potesse la maggiore, nè stette gran pezza in farlo intendere allo amante suo, il quale non meno che ella vigilante stava; e, venuta l’ora convenevole e determinata, a lei secretamente se n’andò. Ma lo andare del prete non puote esser sì occulto, che da Manusso, che abitava al derim-