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L’Onorevole Zanardelli ordinò saggiamente la revisione di questo progetto.

Il costo della ferrovia secondo la cifra da lui annunziata alla Camera dei deputati è di lire 8,740,000, mentre col progetto primitivo era calcolata in 4,400,000. Il suo costo è quindi aumentato del doppio. Da ciò non bisogna conchiudere che il nuovo progetto sia deteriorato. La linea come fu ora studiata dal distinto Ingegnere Capello abbenchè abbia una lunghezza maggiore di due chilometri, presenta una solidità più grande che per la valle della Pietra, una minore pendenza, ed ha il vantaggio di dare una stazione a Comitini. La ferrovia raccoglie i zolfi delle solfare Conti, Crocilla, Felicia, Balataliscia, Sfondato, Pozzillo, Grotte ecc. che costituiscono unitamente a Mandrazzi uno dei più importanti gruppi solfiferi.

Alla stazione di Grotte riceve i zolfi delle ricche miniere della Pernice se non vanno alla stazione di Racalmuto, i zolfi di Cannettone, ed alla stazione di Racalmuto i zolfi di Cimicia, di Fra Paolo etc. — ed i sali delle ricche miniere di Cimicia.

Da Racalmuto la ferrovia costeggia la strada rotabile attuale sino al feudo Cassola, ove abbandona la direzione di Canicattì. Nel primo progetto essa attraversava la valle con un viadotto, entrava in una galleria e quindi in costa andava a raggiungere la linea Catania-Licata presso la Madonna dell’Aiuto.

Non indicherò quale parte io abbia avuto nelle variazioni del tracciato. Dico soltanto che trasportando la linea verso mezzogiorno, si potè abbandonare la galleria Cassola ecc. ed ottenere una ferrovia più economica e più sicura.

Non essendo stati i lavori di rilevamento in campagna estesi a principio fino alla zona in cui parve conveniente collocare la ferrovia e desiderando il Ministero dei Lavori Pubblici di vedere ultimato presto il progetto, la citata variante fu studiata posteriormente e si ottenne un’economia di circa L. 1,100000. La ferrovia costerebbe quindi 7,600000 circa invece di 8,740000.

Allorchè si studiò per la prima volta la linea delle Caldare fra le altre considerazioni si ebbe altresì in mira di ottenere la minore percorrenza possibile tra Palermo, Caltanissetta e Catania. La ferrovia delle Caldare giunta al feudo Cassola abbandonava la direzione di Canicattì e si innestava alla linea Catania-Licata,