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SULLE FRONTIERE DEL FAR WEST 115

Un numero il tre, dipinto in bianco, si distingueva ancora sulla prima trave che serviva di principio all’armatura.

— Ora sono sicuro del fatto mio, — dichiarò il gigante. — Purchè la grande fossa che i minatori hanno chiamato il Mar Morto non sia piena, noi passeremo.

Avanti, camerati!... Siamo sulla buona via!... —

Si erano messi in marcia l’uno dietro l’altro, poichè la galleria era ingombra di enormi pezzi di carbone che i minatori avevano abbandonati, e di carretti pieni di combustibile, o rovesciati contro le pareti.

Qualche grave sinistro doveva essere avvenuto, molto tempo prima, in quella parte della miniera, poichè, di quando in quando le armature pendevano come se fossero state violentemente strappate.

Probabilmente il grisou ne aveva fatta una delle sue, dovuta all’imprudenza di qualche minatore od alla rottura accidentale di qualche lampada di sicurezza.

John, che stava molto attento aveva notato tutte queste cose ed aveva rallentata la marcia. Di quando in quando anzi si fermava e spingeva in alto la fiaccola, ma la fiamma si manteneva tranquilla e non accennava a cambiare tinta.

— E dunque, John? — chiese ad un certo momento Harry, vedendo che il gigante pareva esitasse. — È sempre la paura del grisou che ti inquieta?

— Sì, camerata, — rispose l’indian-agent. — Io non ho mai amato quella brutta bestia che ti scoppia in faccia e ti brucia, o meglio, ti strappa gli occhi e t’incendia le vesti.

— Accendi allora la lampada.

— La via che dobbiamo percorrere è lunga e non avremo olio che per quattro o cinque ore al massimo.

Serbiamola per quando ci troveremo di fronte a quelle maledette polveriere. —

In quell’istante giunse ai loro orecchi un rumore lontano, che, a poco a poco, si propagava con maggiore intensità, nelle viscere della sierra.

— Che cos’è? — chiesero i due scorridori della prateria, impallidendo, mentre Minnehaha si stringeva a Nuvola Rossa.

— Questo deve essere il tuono, — rispose l’indian-agent, dopo di aver ascoltato qualche po’ — È la stagione degli uragani questa, lo sapete bene.

— Credevo che il rumore fosse causato da qualche cos’altro, — disse Harry.

— E come, se la miniera non è più frequentata da parecchi anni?

— Ciò non t’inquieta allora.

— Sì e no, — rispose John. — Penso sempre al Mar Morto.

— Che si gonfi?