Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/448

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torni di Trieste. Infatti oltre alla società il suo passatempo principale era la caccia e la pesca.

Io m’attaccai a lui come a la caccia e la pesca. Mi legava a lui un certo ribrezzo che per lui provavo. Io non avevo ancora mai ucciso una bestia e mi parve che la capacità d’uccidere fosse un segno di forza tant’è vero che, indubbiamente, l’impossibilità di uccidere era un evidente segno di debolezza. Pensai che in avvenire, per guarire di tanta insanabile debolezza, avrei potuto associarmi al Cima, e divenni suo amico. Contrariamente alle mie abitudini che mi rendono esitante a stringere la mano che m’è profferta, qui l’offersi io per primo, e Cima divenne un mio intimo.

Egli allora s’era già perfettamente organizzato nella nuova residenza: Aveva molti amici ed anche un’amante. Come si fosse procurata questa tanto presto e tanto adatta ai suoi bisogni, io non so. Forse fu qui che si provò la ragionevolezza della sua esigenza di conoscere la lingua del paese. Come cercare altrimenti nella folla una cosa tanto delicata? Delicata perché quanto meglio conobbi il Cima tanto piú compresi come Antonia facesse al caso suo. Pareva proprio l’avesse commessa su misura: Tanta carne, quella data proporzione di rosa, alta circa come lui, dunque di alta statura per una donna, media per un uomo, le estremità sottili fino alle caviglie. Un sicuro acquisto come ne fanno gli assenteisti che perciò hanno il tempo e i mezzi. Dapprima mi dispiacque in Antonia un marcato prognatismo. Occorreva forse? Quel mento sporgente, bianco e grassoccio mi ripugnò. Poi m’abituai e compresi che non aveva importanza. Certi difetti di una donna sono come certi difetti in una pietanza, l’attaccaticcio che dà l’odor di fumo. Dopo i primi bocconi ci si abitua e non si sente piú. E abituatisi ad una cosa brutta non si può piú farne senza.

Antonia, a sentirla parlare era una vera popolana triestina, a guardarla era invece una vera dama. Vestiva con grazia e il suo cappellino era una buona imitazione dell’ultimo modello di Parigi. Sapeva di appartenere oramai definitivamente alla schiatta delle capeline ciò che confessava all’occa-