Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/129

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sforzò di provare che per avere una vecchiaia sana bisognava circondarla di giovini sani. Il sistema di riporre le cartelle e di non distruggerle favoriva le contraddizioni di cui l’autore non s’accorgeva. In queste ultime cartelle risultò nell’autore una certa ira contro la gioventù. In complesso era vero che se la gioventù fosse stata sana la vecchiaia non avrebbe potuto peccare. Già la maggior forza fisica la proteggeva da attentati. Sulla carta che involse tanta filosofia era scritto: — Da chi ha da cominciare la morale?

E il vecchio andò accumulando i suoi dubbi credendo di fabbricare qualche cosa. Ma tuttavia la lotta era superiore alle sue forze e quando ritornò l’inverno anche il medico s’accorse di un ulteriore decadenza fisica del paziente. Fece delle indagini e finì con l’indovinare che la teoria che aveva fatto tanto bene ora faceva del male. — Perchè non cambi argomento? — gli chiese. — Dovresti riporre quel lavoro lì e dedicarti a qualche altra cosa.

Il vecchio non volle confidarsi e asserì che lavorucchiava tanto per passare il tempo. Temeva l’occhio del critico, ma pensava di temer-