Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/145

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l’istante essa sorrise dolcemente all’uomo che le stava accanto fiducioso. Ed io pensai: — Essa ancora non sa ed è convinta di sapere.

Ricordo ancora che Giovanni disse: — Ma lasciatelo bere. Il vino è il latte dei vecchi. — Lo guardai raggrinzando la mia faccia per simulare un sorriso ma non seppi volergli bene. Sapeva che a lui non premeva altro che il buon umore e voleva accontentarmi, come un bimbo imbizzito che turba un’adunata d’adulti.

Poi bevetti poco e soltanto se mi guardavano, e più non fiatai. Tutto intorno a me vociava giocondamente e mi dava fastidio. Non ascoltavo ma era difficile di non sentire. Era scoppiata una discussione fra Alberi e Giovanni, e tutti si divertivano a vedere alle prese l’uomo grasso con l’uomo magro. Su che cosa vertesse la discussione non so, ma sentii dall’uno e dall’altro parole abbastanza aggressive. Vidi in piedi l’Alberi che, proteso verso Giovanni, portava i suoi occhiali fin quasi al centro della tavola, vicinissimo al suo avversario, che aveva adagiato comodamente su una poltrona a sdraio, offertagli per ischerzo alla fine della cena, i suoi centoventi chilogrammi, e lo guardava in-