Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/282

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calato a terra, sparì ruzzolando sul marciapiedi, dietro al prossimo svolto. S’avviava al Canale, alla definitiva perdizione, ed il Gaia comprese che non lo poteva ripigliare. S’avvicinò a Mario, da cui l’aveva allontanato il manrovescio, e Mario si sbiancò accorgendosi che voleva parlare e non reagire. Da tutte le bestie intelligenti si osserva che un forte dolore fisico come quello prodotto al Gaia dalla percossa, dà intero il sentimento del proprio torto. Intanto, per poter protestare, confessò: — Perchè? Per uno scherzo innocente.

E così Mario apprese con disperazione ma anche con sollievo che il Westermann proprio non esisteva. Confermò subito il manrovescio precedente con un altro. E gli sarebbe bastato, se il suo mite animo avesse potuto intervenire. Ma è difficile, per chi manca di pratica, cessare dal picchiare quando vi si è abbandonato con piena violenza. Perciò piovvero sulla testa del povero viaggiatore di commercio due altri fortissimi colpi, appioppati da Mario a due mani, perchè oramai la sinistra doveva aiutare la destra ch’era quasi paralizzata dal dolore.

Appena allora il Gaia si sentì imposta la re-