Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/43

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si l’attesa inerte in casa andò a passeggiare lungamente alla riva ed al molo, vi fu nel suo petto un lieve sobbollimento morale, che non passò senza lasciar traccia di sè nella sua anima. Non ebbe però alcuna influenza sul corso delle cose perchè egli, come tutti i vecchi e i giovani, fece quello che gli piacque pur sapendo meglio.

Il tramonto estivo era chiaro e pallido. Il mare gonfio, stanco e immobile, sembrava scolorito in confronto del cielo ancora lucente. Si vedevano chiaramente i profili delle montagne digradanti verso la pianura friulana. Si intravedeva anche l’Hermada e si sentiva vibrare l’aria scossa dai colpi incessanti del cannone.

Ogni manifestazione di guerra cui il vecchio assisteva, gli faceva ricordare con uno stringimento di cuore ch’egli in seguito alla guerra guadagnava tanto denaro. A lui dalla guerra risultava la ricchezza e l’abiezione. Quel giorno pensò: — Ed io tento di sedurre una fanciulla del popolo che colà soffre e sanguina! — Era abituato da lungo tempo al rimorso dei buoni affari che faceva ed egli continuava a farne ad