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182 DEGLI ANNALI

Così, colei, cui erano Augusto zio, Tiberio suocero, di Druso figliuoli, vituperava sè, i passati e i futuri suoi, giacendosi con un castellano, per aspettare cose incerte e scelerate, in vece delle presenti oneste. Chiamano nella congiura Eudemo medico, e amico di Livia; e ne trattano spesso sott’ombra dell’arte. Seiano ne rimanda la moglie Apicata, che n’aveva tre figlinoli, per levar sospetti all’adultera. Ma sì gran fatto portava seco paure, indugi e variare di consigli.

IV. Nel principio di quest’anno Druso di Germanico prese la toga virile: e in lui voltarono i Padri tutti gli onori già decretati a Nerone suo fratello: e Cesare con bella direria lodò il figliuolo, che i nipoti amasse da padre. Perchè Druso (benchè signoria non voglia compagni) era amorevole, o certamente non avverso a que’ giovanetti. Indi propose lo imperadore la sua vecchia e spessa novella del riveder le province: dicendo, aver gran bisogno gli eserciti d’essere svecchiati e riforniti; soldati di buona voglia esservi pochi, e poco buoni o modesti, non pigliando soldo volontario, se non fracassati o vagabondi; e quante legioni, e quali province guardavano, riandò. Il che invita me ancora a dire quanta gente romana era in arme1, quali re collegati, quanto minore l’imperio.

  1. Da portar arme al tempo di Claudio fu fatto rassegna in Roma d’un milione e settecentonovanzettemila, dice il marino aulico descritto così nel libro degli Epigrammi antichi, stampato dall’Accademia di Roma nel 1521 a’ 24.
    TEMPORIBVS CLAVDIl TIBERII FACTA HOMINVM ARMIGERORVM OSTENTATIONE ROMAE SEPTIES DECIES CENTENA MILLIA LXXXXVII. MIL. il qual marmo