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60 DEGLI ANNALI

punire d’esigilo. Alli Spagnuoli chiedenti di poter fare un tempio ad Augusto nella colonia Tarraconese fu conceduto, e all’altre province dato esempio. Chiedendo il popolo, che l’un per cento delle vendite, posto al fine delle guerre civili, si levasse; Tiberio bandì che questo era l’assegnamento delle guerre, e che la reppublica non poteva reggere a dare i ben serviti1 innanzi a’ venti anni; però rivocava la mal consigliata licenza de’ sedici nella passata sollevazione.

LXXVIII. I deputati del Tevere proposero in senato, se per ovviare alle piene fusse da voltare altrove i fiumi e’ laghi, onde egli ingrossa. Udironsi l’ambascerie delle terre e colonie. Pregavano i Fiorentini, non si voltasse la Chiana dal suo letto in Arno, che sarebbe la lor rovina. Simil cose dicevano que’da Terni, che il più grasso terreno d’Italia andrebbe male se la Nera si spartisse, come si disegnava, in più rii, e quivi si lasciasse stagnare. Gridavano i Rietini; Non si turasse la bocca del lago Velino, che sgorga nella Nera, perchè traboccherebbe in que’ piani: „Avere la natura provveduto2 alle cose de’ mortali ottimamente, e a’ fiumi dato i loro convenevoli fonti, corsi, letti e foci. Doversi anco rispettar le religioni de’ confederati, che consagrato hanno a’ fiumi delle lor patrie lor boschi, altari e

  1. Quando uno moriva innanzi a’ venti anni di soldo, non aveva guadagnato con la reppublica il ben servito.
  2. Come le vene per li corpi degli animali e per le foglie delle piante, così per la terra i fiumi si spargono con volte a storte, secondo il bisogno, ben conosciuto dalla natura, vera capomaestra e ingegnera; né possono ritoccarsi senza violenza, errore, danno e gravezza de’ popoli, e bottega dei ministri.