Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/133

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popolo, tu devi sapere, il popolo... Basta, rideremo in ultimo - e si succhiava i baffi avidamente, battendo sul marmo il dorso della mano, quasi per invitare i signori a mettere carte in tavola.

— Andrà a finire in una bolla di sapone, te l'ho già detto - Bindo Ranieri di nuovo ripetè nel suo placido ottimismo.

Fritz Langen strizzò l'occhio sinistro e disse:

— Se così è, questo significa che le vostre signore arcibisnonne ne hanno fatte di cotte e di crude, ai tempi quando Berta filava.

— Ah! ah! signor professore cosa dice lei? - Bindo Ranieri esclamò col suo riso bonario, mentre il Paterino dava un forte pugno sul tavolo in segno di allegria.

L'idea che le arcibisnonne orvietane ne avessero fatte di cotte e di crude gli pareva insultante per i suoi avversari.

— Sicuro, sicuro - Fritz Langen confermò, serio, togliendosi il cappello e deponendolo, poichè sentiva caldo. - Il sangue non è acqua, perciò, se voi siete così pacifici, vuol dire che il sangue dei vostri feroci arcibisnonni non corre nelle vostre vene. Si capisce, è naturale. I mariti abbandonavano la città per devastare le terre degli altri e far bottino di bestiame, le mogli si consolavano. Sicuramente, è naturale!

— Un momentino, scusi. Con chi si consolavano, se gli uomini stavano fuori? Al tempo delle scorrerie, lei m'insegna, non restavano in città