Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/207

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di riflettere, se i libri sacri avevano per ogni domanda pronta una risposta e se ciascun sacerdote professore seduto in cattedra possedeva un cervello bastevole alle teste di una intiera classe? Il pascolo della mente gli veniva offerto già apprestato, già condito, come le vivande in refettorio, onde riusciva superfluo, anzi pernicioso, discutere e meditare.

Non si muove foglia che Dio non voglia; e il professore di storia gli aveva spiegato che se Troia era stata distrutta dai Greci, se Enea si era salvato dalle fiamme, portando in ispalla il padre Anchise e aveva toccato le rive di Ausonia, se Roma aveva conquistate provincie e debellati popoli, tutta questa serie d'immensi fatti si era svolta per savia predisposizione della Divina Provvidenza, la quale aveva sospinto il volo dell'aquila romana, perchè la religione di Cristo potesse imperare e il verbo degli apostoli potesse con più rapido solco d'incendio illuminare gl'intelletti, divorare i cuori. Ogni sensazione esteriore suscitava adesso in Ermanno una idea che gli si classificava tranquillamente, già matura e completa, nella scatola cranica. Perchè dal seme nasce il fiore? Perchè Iddio disse alla terra: Tu, terra, ti coprirai di minute erbe e fruttificherai. Perchè si nasce? Per onorare e servire Iddio, amandolo più di sè stessi. Perchè si muore? Per essere puniti o premiati dal Signore Iddio giudice. Perchè il vecchio Titta non aveva più denti nè capelli? Perchè la carne è caduca, la vita terrena