Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/222

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o di un cappuccio rosso, a seconda delle stagioni?

E poi, in quella mattina domenicale, madamigella appariva singolarmente seria, e faceva anzi un bel contrasto il vederla con le sopracciglia inarcate e il nasino pronto al fiuto, all'ombra di un allegro cappelletto di sua invenzione, breve di falda, ornato in giro di un nastro azzurro, che svolazzava a una sola coda e che si divertiva a stuzzicarle il roseo padiglione dell'orecchia.

Pericle Ardenzi la fece avvertita di ciò, senza, riguardi, incontrandola per via del Duomo:

— Stia attenta, signorina Domirò, il cappelletto le è andato di traverso.

Serena aveva ben altro pel capo.

— Ha sentito? tutti dieci.

— Sì, sì, un vero sistema decimale - Pericle Ardenzi esclamò, fregandosi le mani; ma tornò subito all'idea del cappello comèta.

— Stia attenta, signorina. La coda del cappello le svolazza sul naso. È forse presagio di sventura?

Serena, spazientita, dette col pugno un urto all'indietro al cappello e molti riccioli bruni sbucarono furbescamente.

— Ha letto il telegramma? È di trenta parole.

— Vuole che glielo declami? - chiese Pericle Ardenzi, e s'inchinò. - L'ho imparato a memoria per farle piacere. Vuole che glielo reciti?