Pagina:Tartufari - Il miracolo, Roma, Romagna, 1909.djvu/274

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Madamigella s'irritò; essa non professava 1a chirurgia e non voleva far male a nessuno; semplicemente il matrimonio con Pericle Ardenzi le sembrava assurdo, quantunque la cosa in sè potesse anzi apparire straordinariamente ragionevole.

— Vuol rinunciare al matrimonio? - Pericle chiese con disprezzo.

No, no, nemmeno questo era nei progetti di Serena, ed a tutte le interrogazioni, le sollecitazioni di Pericle Ardenzi ella rispose evasiva, con circospetta diplomazia.

— Io dovrei serbarti rancore - Pericle disse, poco dopo, e Ermanno, salutandolo. - Tu, senza volerlo, scompagini tutta la mia vita. Ma non ne hai colpa.

Ermanno lo guardò meravigliato.

— E chi ti prega di capire? Capisco io e mi basta.

— Che discorsi mi fai? Spiegati - e voleva trattenerlo; ma Pericle Ardenzi, avendo fretta, gli stese la mano e se ne andò.

Ermanno conosceva l'amico per un famoso originale e non dette gran peso alle parole di lui; ma ci ripensò, ci riflettè più tardi, mentre i cavalli della carrozza trottavano per la via maestra, e Vanna, adagiata al suo fianco; gli teneva una mano sopra il ginocchio, e la campagna esalava un odore succoso di spighe recise e di pesche mature.