Pagina:Teofrasto - I Caratteri.djvu/137

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i caratteri morali


28.

LA MALDICENZA

È la maldicenza1 un’inclinazione dell’animo al peggio nelle parole, e il maledico cotal uomo che dimandato Il tale chi è? parla con enfasi come gli espositori di genealogie: Anzitutto dalla sua origine comincerò. Il padre di costui dapprima si chiamava Sosia, poi divenne fra i soldati Sosistrato, e quindi fra i cittadini del rione fu iscritto col nome di Sosidémo. Per verità, sua madre è una nobile di Tracia2, e dunque cotesta bell’anima3 si chiama Crinocoraca, giacché dicono che donne come lei sono nobili in Tracia. Lui, poi, costui, per esser nato da cotali genitori è un vigliacco e furfante. E malamente soggiunge4: Io le conosco davvero le ragioni per che tu vieni da me; oltracciò precisando: Le sono donne queste che rapiscono a forza i passanti dalla strada, e la casa stessa è postribolo5, e non è ciarla quel che si racconta ma si accoppiano come le cagne per le strade, e insomma... son donne che parlano con gli uomini6 e vanno esse stesse alla porta di casa a sentir chi è7. Naturalmente, se ci sono altri che sparlano, tien bordone anche lui dicendo: Io quest’uomo l’ho sempre odiato più di tutti, e difatti egh è odioso a guardarlo in faccia8, e non c’è furfanteria eguale alla sua. Eccone una prova: a sua moglie, che gli ha portato in dote dei talenti e dalla quale gli è nato un figliuolo, dà tre soldi al giorno per la spesa, e l’obbliga a lavarsi con l’acqua diaccia nel giorno di Posidone9. Ed è capace stando a sedere con altri di dir male di chi si è alzato, e, preso l’abbrivo, non sì rattiene neppure dal vituperare i parenti. E assai spesso sparla dei propri amici e parenti e fin dei morti, vantandosene come di franchezza


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