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il filosofo teofrasto

Licone era della Troade, suo padre chiamavasi Astianatte, che è nome distintamente troiano. Egli sostituí Stratone nella direzione del Peripato e tenne cattedra dal 268 al 224, per ben quarantaquattro anni, dimostrandosi piuttosto incline alla retorica che alla filosofia e scrivendo opere, le quali, se vogliamo giudicar dal frammento tradotto da Rutilio Lupo, confermano pienamente il giudizio ciceroniano ch’egli fosse oratione locuples, rebus ipsis ieiuntor, «dovizioso in dettato, ma arido di argomenti ». Incline al fasto e allo sfarzo egli possedeva nel quartiere piú nobile di Atene una bellissima casa e vi convitava gli amici con spocchiosa e spavalda munificenza. E Diogene Laerzio ci ha lasciato un breve cenno biografico di lui, il quale, morendo, affidò l’eredità del Peripato agli scolari suoi Bulone, Callino e Aristone di Ceo, per appunto all’Aristone che in memoria del maestro compose un dialogo mitologico e filosofico i cui personaggi erano un troiano ucciso dal beota Peneleo, un altro troiano ucciso dal cretese Metione, e un greco ucciso da Deifobo figlio di Priamo: personaggi omerici della guerra di Ilio, poiché Licone figlio di Astianatte era nativo della Troade.

Noi conosciamo Aristone di Ceo per quel che di lui scrive Cicerone in «De Finibus», V, 13: concinnus deinde et elegans huius (Lyconis discipulus) Aristo, sed ca quae desideratur a magno philosopho gravitas in eo non fuit; scripta sane et multa et polita, sed nescio quo pacio auctoritatem oratio non habet. Al solito, Cicerone è francamente espressivo nel biasimo, e però nega che Aristone fosse un grande filosofo, ma gli riconosce qualità di scrittore laborioso ed elegante. Gli scritti di Aristone, multa et polita, non mancavano di vivacità polemica, né di freschezza stiilistica e di espedienti retorici, ma, ricchi di aneddoti e di citazioni, apparivano piuttosto degni di letterato che di filosofo e assai vicini al genere preferito da Bione di Boristene, del quale Strabone, X, 486, dichiara esplicitamente che Aristone fu «imitatore». Del resto, i


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