Pagina:Teofrasto - I Caratteri.djvu/93

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i caratteri morali

non se ne va più; e... che di boedromióne, in settembre, ricorrono i Misteri; di pianopsióne, in ottobre, le feste Apaturie; di posideóne, in dicembre, le feste Dionisie della campagna. E però bisogna che a braccia sciolte e a gambe levate1 fugga lontano da cotesta gente chi vuol essere senza febbre2, poiché è fatica reggerla con chi non fa distinzione tra ozio e negozio3.

Traduco così, ma letteralmente sarebbe re procedente, che è meno e più. Quanto poi al nome greco [testo greco], ricorda che [testo greco] nei Sacri Libri vale meditari, contemplari, exercere, ma che in senso morale è la medesima cosa che nugatio o garrulitas.

Gli «antichi» popolarmente e volgarmente erano sinonimi di simplices stulti inepti, come leggesi in Aristofane.

Letteralmente: si Iuppiter aguam fecerit...

Sono le feste dei Misteri di Cerere, che cominciavano il quindici del mese boedromione e duravano nove giorni, con nel quinto giorno la festa delle fiaccole. Le Apaturie duravano tre giorni, e nell’ultimo giorno s’iscrivevano i fanciulli nei registri delle curie.

[testo greco], pati, ferre.

  1. Il nostro Del Riccio aveva già tradotto benissimo «bisogna dunque che a braccia sciolte e a gambe stese si metta a fuggir da questa gente, chi vuole star senza febbre... «ma non è possibile, nel testo, l’accusativo [testo greco], il quale non può dipendere dal [testo greco], «agitando le braccia», e neppure dall’[testo greco]. Poiché [testo greco] significa «aprendo a tutta possa», e dunque altro mezzo non c’è di giustificare l’accusativo sopraccitato, mi sembra lecito correggere [testo greco] in [testo greco], nei codici i quali hanno [testo greco]. Pasquali non so che difficoltà abbia creduto di vedere in quel passo per poi giudicarlo di origine bizantina, senz’affatto badare alla possibilità della correzione resa del resto necessaria dal [testo greco] che anch’esso è errato; e invece si tratta, forse, di cosa assai più semplice, si tratta dell’errore di un copista che ha voluto accordare [testo greco] con [testo greco]. L’uso del [testo greco] come Pasquali osserva, è aristotelico: grandi gradu fugere, aperientem seu distendentem crura; e il [testo greco] corrisponde al demissis manibus (fugere) di Plauto Epidicus.
  2. Leggi nella satira del seccatore di Orazio cum sudor ad imos manaret talos. La febbre procura sudore.
  3. Probabilmente, quando Teofrasto componeva questo terzo carattere rammentavasi di quel che Plutarco racconta di Aristotele,

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