Pagina:Tigre Reale.djvu/187

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rispose che si sentiva benissimo e si mise a letto colla febbre. La balia di Giannino che dormiva nella camera accanto la udì gemere e lamentarsi in sogno tutta la notte.

L’indomani venne Carlo colla zia; trovarono Erminia alzata, senza il menomo indizio di quel che avesse potuto soffrire, un po’ abbattuta è vero, ma era così da qualche tempo. Ella avea risposto al saluto e alla stretta di mano di Carlo come al solito; avea preso parte alla conversazione assai poco, come al solito; anche Carlo mostravasi quale era sempre stato; ad un tratto, mentre la nonna accarezzava il nipotino, s’erano guardati tutt’e due nel tempo stesso, e s’erano scoloriti in viso.

— Prendersi il suo benservito! ripeteva la zia Ruscaglia ritornando alla sua idea favorita. Ecco il mio parere. Poichè questi signori la intendono a questo modo, prendersi il suo benservito! Vedranno che non si trovano fra i piedi ad ogni passo degli ufficiali che stanno quattordici ore in mare per far loro piacere!...