Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/264

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antecessore (Pi in. I. i} ep.i). CIT ei fosse cacciato in esilio da Domiziano, ella è tradizion popolare non appoggiata da alcun fondamento, come dopo altri ha mostrato il Bayle (l. c.), il (qual pure giustamente riflette che non vi ha prova di ciò che da alcuni moderni si afferma , cioè ch’egli vivesse lino all1 ottantesimo anno di sua età. Egli fu grande amico di Plinio il Giovane, il quale lo avea in grandissima stima, come dalle molte lettere a lui scrittegli è manifesto (l. 2, ep. 6, 205 l. 4? ep 13; l.6, ep. 9; 16; 20; l. 7, ep. 20, 33} l. 8, ep. 7; l. 9, ep. 10, 14)- Di altre cose appartenenti alla vita di questo scrittore veggasi il mentovato Bayle e il P. Niceron che ne ha scritto egli pure con esattezza (Mem, des Homm. ill. t 6). XV. Due storie degli imperadori romani noi abbiamo scritte da Tacito. La prima a cui ei diede il nome di Annali, perchè in essa le cose ch’egli racconta, sono esattamente distribuite negli anni a cui avvennero, comincia dalla morte di Augusto, e termina coll’uccision di Nerone; ma oltre una gran parte del libro quinto si sono infelicemente perduti i libri vii , VIII, ix e x, e il principio del xu, e inoltre parte del xvi, e quei che venivano dopo fino alla morte di Nerone, della cui storia mancano oltre a due anni. L’altra a cui diede il nome di Storia , perchè in essa non tenne il medesimo esatto ordine cronologico, comincia dall’impero di Galba. e giunge fino alla morte di Domiziano; ma di questa ancora solo una piccola parte ci è rimasta, cioè i primi quattro xv. Sue uptre-