Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/49

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12 dissertazione

alcuni quadri di eccellente maestro; e che Rafaello fu assai diverso da se medesimo poichè ebbe vedute alcune pitture di Michelangiolo? Quegli uomini stessi adunque che furon poeti, oratori, dipintori eccellenti, non avrebbon superata la mediocrità, se non.avessero avuti innanzi agli occhi eccellenti modelli. Or qual parte possono in ciò avere le cagion fisiche? Sarà dunque effetto del clima diverso e delle diverse esalazioni, che or regni nello scrivere un fino e scelto gusto, or un guasto e corrotto? Che aria era mai quella che respiravano l’Achillini e il Preti, e tutti que’ freddissimi concettisti dello scorso secolo? e come insieme facevano a difendersi dalle cattive impressioni di essa il Galilei, il Torricelli, il Cavalieri, il Viviani, il Redi e tanti altri giustissimi spiriti e coltissimi scrittori dello stesso secolo? Ma andiamo innanzi, e veggiamo le altre ragioni che a prova del suo sistema si recano dal valoroso scrittor francese.

X. Le arti, dic’egli, arrivano alla lor perfezione con un improvviso e subitaneo progresso. E qui ancora ne reca ad esempio la pittura; perciocchè, continua egli, poichè ella risorse, si mantenne per oltre a due secoli in quella rozzezza medesima che al sorgere aveva avuta; poscia verso il fine del secolo XV eccola improvvisamente, divenire perfetta, e pittori grandissimi sorgere, per così dire, da ogni parte. Io non voglio qui trattenermi ad esaminare e a confutare questa asserzione, che mi condurrebbe troppo oltre. Anzi per me concedasi pure all’ab. du Bos, che così fosse veramente; e