Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/575

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5 I 4 LIBRO Virgilio il massimo tra i poeti per due versi fatti in lode di Ottaviano Augusto ebbe da lui in ricompensa la signoria di Napoli e della Calabria, quanto più, ec. (ib. p. 644)- Onde ha mai tratta l’abate Alessandro una sì pellegrina notizia? Ma di tai romanzeschi racconti piene sono le storie di questi tempi, ne’ quali bastava per lo più che una qualunque cosa o si udisse, o si leggesse, perchè senz’altro esame si adottasse per certa. XV. A questa età e a queste provincie medesime appartengono Lupo Protospata natìo della Puglia, che scrisse una Cronaca delle cose avvenute nel regno di Napoli dall’anno 860 fino al 1102 (ib. vol. 5, p. 37), e Falcone da Benevento, che continuò la Storia delle stesse provincie dall’an 1102 fino al 1140 (ib. p. 82); e alcune altre Cronache di questi tempi pubblicate prima dal P. Caraccioli, poscia dal Pellegrini , quindi dal Muratori, e finalmente dal canonico Pratillo nella sua Storia de’ Longobardi. Io non mi trattengo a favellar di essi più stesamente, perchè nè molte nè abbastanza sicure son le notizie che ne potremmo produrre; e quelle pure che qui si potrebbon recare, sono già state da’ mentovati scrittori diligentemente raccolte. Due altri storici soli rammenterò qui brevemente, e con essi farò fine al presente capo. Il primo si è Romualdo arcivescovo di Salerno, secondo di questo nome, di cui abbiamo una Cronaca universale dal principio del mondo fino all’anno 1178. Il Fabricio afferma (Bibl. lat. med. et inf. aet. t. 6, p. 124) che la prima parte di questa Cronaca, che giugne fino all1 anno 1125,