Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/287

Da Wikisource.

a66 libro nella sua opera dissimulato; poiché lropj>o eray T onore che ne sarebbe venuto a lui e alla su;B •arie. Quindi a me sembra che tutti gli altri maravigliosi avvenimenti che di lui ci raqcon-1 tano altri scrittori vissuti dopo di lui, non si debbano ammettere sì facilmente, non solo perchè vi ha sempre ragione di dubitare delle astrologiche imposture, ma anche perchè non sembra probabile che Guido gli avesse taciuti, se in essi vi fosse almeno qualche apparenza di vero, Io non mi tratterrò a rammentare le grandi cose che di lui hanno scritto, o, a dir meglio, sognato alcuni. Leggasi la Vita scrittane da Filippo Villani, e da noi rammentata poc’anzi, e vi si troverà menzione e di una statua di bronzo fatta fonder da Guido, la qual rendea risposte profetiche, e del campanile di S. Mercuriale in Forlì, su cui salito il Bonatti, quando il conte Guido di Montefeltro signore di quella città ne uscia per combattere, dava col primo tocco della campana l’avviso di rimettersi l’armatura, col secondo di salire a cavallo, col terzo di muovere velocemente. Leggansi i Comenti di Benvenuto da Imola sulla Commedia di Dante pubblicati dal Muratori, e vi si troveranno accennate (Antiq. Ital. 1. x, p. 1083) le molte vittorie dallo stesso conte Guido ottenute contro dei Bolognesi per le profezie del Bonatti, il predire che questi fece una ferita‘eli’egli stesso avrebbe ricevuta in una battaglia, come avvenne, e la confusione ch’ei dovette un giorno soffrire, quando avendo egli dall’osservar le stelle predetto che non sarebbe caduta pioggia, e un contadino al contrario da’