Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/129

Da Wikisource.

92 LIBRO dottissimo e molto alto all insegnare. Il che dovette avere felice successo, poichè l’anno 1390 i professori di essa giugnevano al numero di quarantacinque (ib. p. 4§o). E. X. Quando ad Urbano VI l’anno 1389 suc" f«»o j\. cedette Bonifazio IX, questi mostrossi sollecito di avere a sè favorevole questa sì celebre università; e benchè dapprima ei si mostrasse sdegnato co’ Bolognesi, perchè non ancora gli avean renduto alcun atto d’ossequio, e giugnesse anche a fulminar l’interdetto sopra la lor città, placatosi poi nondimeno a una onorevole ambasciata che gl’inviarono l’anno 1392, scrisse a’ Bolognesi alcuni onorevolissimi brevi, ne’ quali oltre più grazie e più privilegi a quella chiesa e a quella città conceduti, facea espressa menzione delle pubbliche scuole, e ad esse ancora accordava distinzioni ed onori. Ancora, dice l’autore della Cronaca sopraccitata facendo un compendio de’ detti brevi (Script Rer. ital. vol. 18, p. 553), ei concede lo studio alla città di Bologna. Di più, che ciascuna persona la quale volesse studiare a Bologna, e avesse alcun benefizio, possa stare ad istudiare ed aver ^ le rendite del benefizio che avesse. Ancora ci concede il privilegio di Teodosio impera dorè. E poco appresso (ib. p. 554 > ec-): ^LCl confermate le bolle e i privilegi conceduti al nostro Comune, e specialmente quello di papa Innocenzo VI, che contiene la concessione dello studio generale in Ragione e di Sacra Pagina in perpetuo, ed eziandio privilegio di Teodosio imperadore.... Item ha conceduto che tutti i cherici a’ quali è proibito (f istudiare in legge,