Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/286

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secondo a.-Jy pii sembra il lasciarli in quell’oscurità medesima di cui son degni. Ciò che è certo, si è che il cardinale Lodovico insiem con quattro altri cardinali fu per ordine di Urbano ucciso in Genova nel 1386 (Rinald. ad h. an. n. 11). Io non trovo chi faccia menzione di alcuna opera da lui composta. Ma il sol vederlo tra’ primi teologi dell’università di Bologna ci è indicio a conoscere la fama eli’ egli avea d’uom dotto e nelle scienze sacre versato assai. Più scarse notizie abbiamo de’ due ultimi teologi nominati dal Ghirardacci. Francesco di Adriano bolognese, dell’Ordine dei Minori, si dice da lui e dagli altri moderni scrittori bolognesi, dottor parigino, versato nella lingua greca e autore di un libro sul Simbolo attribuito a S. Anastasio (V. Mazzuc. Scritt. ital. t 1, p. 150). Giovanni dal Poggio, di cui dal Ghirardacci non si accenna la patria, dall’Ali dosi si dice bolognese, domenicano e dottor parigino (Dottori bologn. di Teol. p. 83). Ma io non trovo que’ monumenti che sarebbono necessarj a parlar di amendue con qualche maggiore esattezza. XXII. Nell’università di Padova due soli teo- ran. ^ logi ci addita a questo secolo il Facciolati (Fasti i^ì aitr..,e. Gj mn. patav. pars 1, p. 44)? Jacopo de’ Conforti domenicano e Leonino da Padova agostiniano, de’ quali nè egli ci dà, nè io ho potuto trovare altrove più distinte notizie. Io non so parimente chi fosse quel maestro Filippo de’ Barzi che leggeva teologia in Piacenza Tanno i3c)<), come leggesi nel catalogo de’ professori di quell’anno (Script Rer. ital. vol. 20, p. 939). Nelle altre università d’Italia ancora mi si offre gran