Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/407

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SECONDO. 391 recita le parole, si vanta di esser Lombardo. Lo stesso dicasi di coloro che il fan natio di un1 altra Candia nella diocesi di Pavia, e di quei che il dicon nato in Bologna, fra’ quali il Ghirardacci, seguendo il Sigonio (Stor. di Bol. t. 2 , p. 576), cita un certo Giovanni, canonico , autore contemporaneo , che in una sua Cronaca, la qual non dice ove conservisi, lasciò scritto che Alessandro vicino a morte confessò di esser nato , benchè di bassa stirpe, in Bologna nella contrada detta di Saragozza. Ognun vede se tali argomenti possan reggere a confronto di tanti scrittori, e di monumenti sì chiari , quai sono i poc’anzi addotti a provarlo natìo di Creta.

IV. Fatti i primi studj in patria, dicesi ch’egli venisse ridotto a tale estremo di povertà, che fosse costretto a mendicare, e che un religioso Francescano mossone a compassione, e scorgendo il raro talento di cui egli era doto, l’inducesse a prender l’abito del.suo Ordine. Checchè sia di questo fatto, di cui non veggo che si adducano sicure pruove, è certo eli’ egli ancor giovinetto arrolossi tra* Francescani , e che fu inviato agli studj nell’università di Padova. E in quel convento di S. Antonio si conservano ancora più monumenti che pruovano che ivi era Pietro circa il 1357 (V. Papad. Hist. Gymn. pat. t. 2 , p. 161). Matteo Ronto àggiugne ch' egli studiò ancora in Bologna, e clic in una di quelle due università, di Padova, o di Bologna, ma non dice precisamente in qual delle due, fu professore. Dalle scuole italiane passò il Filargo alf università di