Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/544

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1l$6 unno con (ali? eleganza, che parve r nati in scn della Grecia. Tradusse ancora dal greco la Vita di S. Niccolò, tutte le quali versioni si hanno alle stampe. Coltivò insieme la poesia italiana e la musica, ed esercitossi dapprima in rime amorose 5 poscia ad esortazione del suo santo fratello cambiò argomento, e prese a scrivere le Laudi spirituali, e le une e le altre più volte sono state stampate. Fu instancabile raccoglitore di codici, e poche biblioteche erano a quei tempi che a quella di Leonardo potessero paragonarsi. Abbiamo altrove veduto i lamenti che di lui fece il Filelfo per certi libri involatigli dal Giustiniani, intorno a che è degna d’esser letta l’apologia che il P. degli Agostini ne ha fatta. Fra i continui suoi studj non lasciò di aver parte al governo della Repubblica, e fra le altre onorevoli cariche ebbe quella di luogotenente del Friuli; e nell’anno.1443 fu eletto procurator di S. Marco. Qualche tempo innanzi alla morte divenne cieco, e finì poi di vivere tra le braccia del santo patriarca a’ 10 di novembre del 1446 Oltre le opere già mentovate, ne abbiamo l’orazion suddetta in morte di Carlo Zeno, e alcune epistole stampate insieme con quelle di Bernardo di lui figliuolo. Intorno alle quali e ad alcune altre opere di Leonardo veggasi il P. degli Agostini. Questi reca ancora gli elogi che di lui han fatto molti scrittori di que’ tempi, presso i quali ei fu avuto in conto di uno de’ più eloquenti oratori che allor vivessero , e reca insieme la giusta critica che ne ha fatta Paolo Cortese, il quale scrivendo a tempi migliori riconosce bensì in