Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/283

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TERZO! ^ mentano con assai probabile congettura che non molto innanzi avesse questi cessato di vivere; di che però non abbiamo monumento sicuro. Lo stesso co. Mazzucchelli ha in parte riferiti, e accennati in parte gli elogi de’ quali egli è stato onorato dagli scrittori di que’ tempi, i quali concordemente lo annoverano tra coloro che felicemente adoperaronsi in richiamare il buon gusto della lingua latina e dell antica eloquenza, benchè pur vi abbia chi lo riprenda di aver fatto più studio sull’eleganza delle parole che sulla forza dell’ orazione. Abbiamo altrove veduto ch’egli ebbe ancora gran parte nello scoprire e nell’ emendare i codici degli antichi autori. Finalmente il sopraccitato scrittore ci ha dato un esatto catalogo di tutte le opere sì stampate che inedite di Gasparino, le quali a quattro classi comunemente si posson ridurre, cioè ad alcuni brevi trattati appartenenti a grammatica e ad eloquenza, e parecchie orazioni da lui recitate in diverse occasioni, o composte per altri, a molte lettere scritte a’ suoi amici, ed altre di proposta e risposta da lui scritte ad esercizio e ad istruzione de’ suoi discepoli. Tre altre lettere ne ha pubblicate monsig Mansi (Miscel. Baluz. t. 3, p. 166, 432), e alcune se ne conservano in questa biblioteca Estense (a). (a) Presso i signori conti Carrara Beroa, altrove nominati, conservasi in Bergamo un codice ms. che contiene molte orazioni e molte lettere di Gasparino sconosciute al card Furietti; e un’ orazione fra le altre a un papa, cioè, come sembra, e Martino V, Tiiuboschi, Voi. IX. 18