Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/344

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33o LIBRO gli avea fatti trasportare nel 1508 (V. Band. praef. ad voi. i Calai. MSS. graec. Bibl Laur. p. 13). Clemente VII, prima ancora di esser pontefice, li rimandò a Firenze, e ordinò all'immortal Buonarroti che presso la basilica di S. Lorenzo innalzasse un vasto e maestoso edifizio, ov essi fosser riposti, e a mantenere e ad accrescere la biblioteca medesima assegnò rendite stabili. La fabbrica cominciata per ordine di Clemente, e col disegno del Buonarroti, fu poi condotta a fine colla direzione di Giorgio Vasari dal gran duca Cosimo I l’an 1571. Nè fu pago questo gran principe di assegnare a sì pregevoli codici stanza degna di loro. Ne accrebbe ancora il numero a dismisura, comperandoli a gran prezzo, e facendogli venire anche da’ più lontani paesi. Della regia magnificenza in ciò usata da Cosimo si parla a lungo e ne’ più volte citati Ragionamenti intorno a’ Gran Duchi del sig. Giuseppe Bianchini, e nelle prefazioni premesse così al Catalogo de’ Codici orientali di quella biblioteca compilato del can Piscioni, come a quello de’ Codici greci del can Bandini, ove se ne producono i più accertati monumenti *, e quest’ ultimo scrittore ci ha ancor data la descrizione della biblioteca medesima, ponendola in diversi rami sotto l’ occhio de’ reggitori. Alle pruove e a" documenti che ad essi s’arrecano, io aggiugnierò solo la testimonianza di Pier Vettori che fino dal 1547 scrivendo allo stesso Cosimo, rammenta la fabbrica che allor si andava innalzando, e il gran numero di libri che da ogni parte quel gran principe raccoglieva: